Diga del Liscia
Diga del Liscia Stampa

Fin dalla nascita del Consorzio, gli amministratori e la struttura tecnico amministrativa si resero conto che la crisi idrica della Gallura di origine fondamentalmente meteorologica, veniva aggravata dal mancato collaudo dell’invaso che non permetteva di accumulare la preziosa risorsa. Infatti, sebbene in passato si fossero verificate annate caratterizzate da abbondanti precipitazioni, il precedente gestore scaricava in mare la risorsa in quanto i lavori di adeguamento della diga erano insufficienti per ottenere le necessarie autorizzazioni del Servizio Nazionale Dighe, ora Registro Italiano Dighe(R.I.D.) agli ulteriori invasi sperimentali. I tecnici del Consorzio nel corso di questi primi cinque anni di gestione hanno imposto un ritmo serrato all’esecuzione dei lavori che avrebbero consentito, non appena si sarebbe presentata una stagione propizia, di poter sfruttare completamente la capacità di invaso della struttura.Le autorizzazioni progressivamente rilasciate dal R.I.D. sono la più eloquente dimostrazione della tenacia con la quale si è perseguito questo obiettivo, raggiunto lo scorso 29 gennaio. Quel giorno, alla presenza degli Assessori dei Lavori Pubblici e dell’Agricoltura, dei Sindaci dei Comuni di Sant’Antonio di Gallura, Arzachena, Luras ed Olbia, gli ingegneri della Commissione di Collaudo dell’invaso ed il Direttore del R.I.D., hanno comunicato al Presidente del Consorzio, Fedele Sanciu, l’autorizzazione all’invaso massimo della struttura.Non sarà facile dimenticare quella data, com’è stato riferito anche nella successiva conferenza stampa, per il significato che tale imponente opera assume nella storia dello sviluppo economico e sociale della Gallura. Nel suo intervento il Presidente del Consorzio ha voluto porre l’accento sul fatto che, i risultati ottenuti sono arrivati grazie all’impegno costante ed inesauribile non solo degli amministratori e dei tecnici ma anche delle associazioni di categoria quali Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori ed Unione Agricoltori, che con spirito di collaborazione hanno supportato il giovane Ente.Ripercorrendo la storia di quest’opera che affrancò larga parte della Gallura dalla sete e dalla povertà, il Presidente ha inoltre ricordato il geometra Pasqualino Barraqueddu che per primo pensò alla diga sul Liscia, l’Onorevole Giovanni Filigheddu, che con la sua famosa “Mozione sulla Gallura” rivendicò in seno al Consiglio Regionale le aspirazioni dei galluresi e le condizioni di isolamento in cui allora versava, l’Onorevole Antonio Segni, che da Presidente del Consiglio dei Ministri mise a disposizione il primo finanziamento per la sua costruzione, fino all’Onorevole Tino Demuro che da Assessore dell’Agricoltura, appose nel 1994 la Conferenza stampafirma al decreto istitutivo del Consorzio di Bonifica della Gallura.Al termine della conferenza stampa le autorità si sono trasferite sullo sbarramento e, all’apertura delle paratoie di monte, l’emozione negli occhi di quanti erano presenti, celata soltanto dai vapori d’acqua sollevata dalle cascate e dalla neve che insolitamente quel giorno cadeva copiosa, sottolineava l’unicità di quella giornata. Il 29 gennaio 2005 l’imponente struttura nata cinquant’anni fa è stata finalmente consegnata alle Istituzioni ed all’intera Gallura.Questo risultato, così come sottolineato dal Presidente Sanciu, conferma la lungimiranza di chi, sostenendo la realizzazione di un’opera al servizio di un territorio unito da comuni bisogni, ha disegnato i confini della nuova provincia. Lo sviluppo futuro della Gallura passa innanzitutto dalla possibilità di avere una dotazione di risorse sufficienti a sostenerlo e tra queste la risorsa idrica è senza dubbio la più importante. Il mondo agricolo, il turismo, l’industria locali possono ora guardare con fiducia al futuro prossimo e l’Ente di bonifica concentrarsi sugli altri progetti per la realizzazione delle opere di captazione: la diga sul San Simone, la traversa sul Rio San Giovanni ed altre piccole opere a basso impatto ambientale che risolveranno definitivamente il problema idrico del Nord Est della nostra isola.