L’invaso del Liscia è all’88 per cento della sua capienza. Al 31 luglio 2023, erano presenti 91 milioni di metri cubi d’acqua, a fronte di una capienza massima di 104 milioni. Lo comunica il Consorzio di Bonifica della Gallura. Un dato che in una estate che sta registrando temperature record per periodi lunghi, regala comunque un segno verde nella panoramica degli indicatori di siccità per il nord Sardegna.
Nonostante le alte temperature nel mese di luglio c’è stato un consumo della risorsa inferiore, anche se di poco, con quello registrato nel 2022: 7,84 milioni di metri cubi d’acqua in uscita, che ha fatto passare il volume invasato dal 96 percento all’88 percento: nel 2022 il consumo nel mese di luglio fu leggermente superiore con 8,44 milioni di metri cubi consumati. (Nel 2021 fu di 8,25 milioni di metri cubi). “Il Liscia gode di buona salute in
termini di risorse incamerate – spiega il presidente Marco Marrone – i dati lo dimostrano, e apparentemente sembra che per il mese appena passato non ci sia stato un consumo maggiore rispetto agli anni scorsi per sopperire alla aridità derivata dalle altissime temperature. In realtà, le elevate temperature hanno comportato una richiesta di acqua maggiore, ma i prelievi dal Liscia sono stati inferiori perchè stiamo vedendo gli effetti di due novità molto importanti: la prima è che abbiamo registrato una sempre più crescente presa di responsabilità da parte dei nostri agricoltori. Le
aziende agricole sono molto più sensibili al tema del risparmio delle risorse idriche e portano avanti condotte aziendali caratterizzate dall’efficienza nel consumo divenendo sempre più protagoniste e attive nella attenzione alla tematica dei cambiamenti climatici. L’altro dato molto importante è che stiamo raccogliendo gli effetti degli interventi per limitare le perdite di acqua dovute alla vetustà delle condotte”. “Anche grazie ai lavori iniziati nel 2020 con 20 milioni di euro del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il ministero delle Politiche Alimentari Forestali e del Turismo si è potuto procedere a un’opera fondamentale per il territorio, ossia gli interventi sul canale adduttore del Liscia – spiega il direttore del Consorzio Giosuè Brundu –
Anche questo, con il recupero delle acque reflue realizzato ad Arzachena, è un investimento importante per il futuro che ci permetterà di affrontare i
periodi di siccità con maggiori certezze, ma ancora tanto c’è da fare, e questo momento, seppur caratterizzato da una situazione climatica anomala, è quello della programmazione e messa in cantiere dei progetti”. “Il dato importante e dal quale non possiamo scappare è che ci stiamo avviando verso una tropicalizzazione del nostro ambiente – conclude Marco Marrone -. È quindi fondamentale “approfittare” di questa situazione al momento favorevole per continuare nella strutturazione di una rete di bacini e di una rete di distribuzione più capillare senza dimenticare il recente passato
fatto di siccità e poca acqua incamerata. Con questa logica il Consorzio di Bonifica della Gallura da diversi anni ha avviato progetti e collaborazioni con i Comuni dei suoi comprensori per un recupero delle acque in uscita dai depuratori che sono idonee per l’agricoltura e che diversamente finivano a mare. Una progettualità che guarda a un futuro non troppo lontano”.